Milano – Secondo dati rilevati dall’Istat, in Italia, l’inflazione nel mese di giugno è scesa al 6,4% rispetto al 7,6% di maggio. In flessione anche il carrello della spesa. Secondo l’analisi, infatti, i prezzi dei beni alimentari e per la cura della persona e della casa sono passati da +11,2% a +10,5% mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +7,1% a +5,7%.
Causa della flessione inflattiva è da ricercare, secondo l’istituto, nel rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (passati da +20,3% a +8,4%), degli alimentari lavorati (da +13,2% a +11,5%), dei servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +4,7%) e anche nella flessione degli energetici regolamentati (da -28,5% a -29,0%). Ad aumentare, invece, secondo le rilevazioni, i prezzi degli alimentari non lavorati. Passati da +8,8% a +9,4%.
Secondo l’Istat, quindi: “Nel secondo trimestre 2023 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+9,4% e +7,1% rispettivamente). Tuttavia, rispetto al trimestre precedente, il rallentamento dell’inflazione è più marcato per il primo dei due gruppi”.