Bologna – 15 arresti, 32 denunce e 32 milioni di beni sequestrati. Questo il risultato della maxi operazione messa a segno dalla Guardia di Finanza di Bologna nei giorni scorsi, che ha smantellato un business da milioni di euro messo in piedi dalla cosiddetta ‘Banda del buco’. L’organizzazione criminale, composta da bancarottieri italiani ritenuti ‘seriali’, acquistava supermercati e catene di cosmetici, rilevati da noti marchi della Grande distribuzione, con l’obiettivo di portarli al fallimento e depredarli. Stando alle indagine delle Fiamme Gialle, il sodalizio era a capo di ben 32 punti vendita dislocati tra Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Lombardia e Friuli Venezia Giulia.
L’organizzazione avrebbe effettuato vere e proprie operazioni di sciacallaggio dei pdv rilevati, procurandone il dissesto. Sarebbero 25, per ora, i negozi individuati dalla Guardia di Finanza sull’orlo del fallimento a essere stati trasferiti a new-co riconducibili alla presunta associazione criminale. Con conseguente mancato versamento all’erario di 3,3 milioni di euro di tributi. I fondi illecitamente accumulati, stando alle indagini, sarebbero stati poi reinvestiti in nuove iniziative imprenditoriali o trasferiti a società italiane ed estere compiacenti. Tra queste spiccano cartiere, formalmente con sede nel capoluogo meneghino, amministrate da imprenditori cinesi. Che avrebbero emesso fatture false per 7 milioni di euro, oltre ad aver ricevuto bonifici sui propri conti aziendali per 11 milioni, trasferiti in Cina.