Roma – Secondo le più recenti previsioni di Bankitalia, l’inflazione dovrebbe passare quest’anno al 6,1%, dopo essere stata in media all’8,1% nel 2022. Tuttavia, le famiglie continueranno a patirne gli effetti a causa dei consistenti aiuti pubblici che verranno meno. A spiegarlo è l’ultimo Rapporto dell’Ufficio parlamentare di bilancio, secondo cui non si tratta di un problema di percezione, ma di numeri. Per contrastare i prezzi elevati, si legge sul Sole 24 Ore, i Governi hanno fin qui speso 119 miliardi di euro. Il 2022 è stato ovviamente l’anno più impegnativo con 70 miliardi, mentre per l’anno in corso si prevede un esborso di 35 miliardi. Gli aiuti sono stati rivolti alle famiglie e alle imprese e, sempre secondo i calcoli dell’Ufficio parlamentare di bilancio, le famiglie hanno fatto convissuto con un’inflazione effettiva del 5,1%. Quest’anno, però, si prevedono “minori sconti tariffari solo in parte compensati da maggiori trasferimenti monetari”.

E’ noto, peraltro, che l’inflazione colpisce in maniera diversa le varie fasce di reddito, facendosi sentire soprattutto sulle più basse che dedicano ai consumi una quota consistente delle loro entrate. Il maxi intervento pubblico ha quindi avuto un “impatto netto tendenzialmente progressivo”, abbassando l’inflazione effettiva al 2,6% e al 4,4% per i primi due decili di reddito, quindi al di sotto del 5,1% medio.