Istrana (Tv) – Cambio di rotta per Labomar, società di ricerca, sviluppo e produzione dedicata all’innovazione nell’ambito della cosmetica, degli integratori alimentari, dispositivi medici. L’azienda veneta, infatti, a due anni e mezzo dall’entrata in Borsa sceglie di ritirarsi. Come si legge in una nota aziendale, Lbm Next – partecipata da Lbm, holding di controllo di Labomar il cui amministratore unico è Walter Bertin, e dall’azionista Claudio de Nadaipromuove un’offerta pubblica di acquisto (Opa) volontaria totalitaria pari a 10 euro per azione. L’obiettivo è di ottenere la revoca dalle negoziazioni delle Azioni dall’Euronext Growth Milan (Egm) e quindi il delisting. L’offerta è promossa insieme al fondo private equity Charterhouse, Lbm Holding, Claudio De Nadai e Master Lab.

Come riporta il Sole 24 Ore, Walter Bertin, Ad di Labomar, commenta: “Sono molto soddisfatto dell’esperienza vissuta durante il periodo di quotazione, e confido che lo siano altrettanto gli investitori che hanno creduto fin dall’inizio nel nostro progetto, per questo li ringrazio. Ma altrettanto credo che, in un momento storico come quello attuale, contraddistinto dall’esigenza di agire con rapidità e determinazione, per poter cogliere tutte le opportunità di sviluppo che il mercato ci concede, sia necessario condividere con maggiore rapidità, grande flessibilità, e unione di intenti, le decisioni che continuamente azionisti e amministratori sono chiamati ad assumere”.
Bertin parla quindi di una possibile collaborazione con Charterhouse: “La prospettiva di una partnership con un primario fondo di private equity internazionale come Charterhouse mira proprio a raggiungere questi obiettivi”.