Bologna – Il gruppo BolognaFiere ha chiuso il bilancio 2022 con 210 milioni di euro fatturato. Il Cda ha approvato ieri all’unanimità il bilancio, registrando un risultato record: 35 milioni in più del 2019, il doppio del 2015. Complice la ripresa del mercato ma anche la diversificazione su cui BolognaFiere ha investito, puntando in particolare sul settore allestimenti, con capofila Henoto, che ha più che raddoppiato il valore della produzione superando i 67 milioni di euro.

Nei risultati complessivi del gruppo c’è ancora una perdita di esercizio di 5,3 milioni di euro, dovuta alla chiusura del quartiere nei primi tre mesi del 2022 per pandemia e all’impennata dei costi dell’energia e delle materie prime. Tuttavia, le prospettive sono molto buone. “La crescita negli Usa, in India e in Asia degli eventi nel settore della bellezza, dell’agroalimentare e dell’editoria per ragazzi e la leadership nel mercato degli allestimenti, ha consentito il balzo che tutti noi abbiamo fortemente voluto”, ha sottolineato il presidente Gianpiero Calzolari.

“La strategia di internazionalizzazione e di diversificazione delle attività del Gruppo sta dando i suoi frutti: dopo l’aumento di capitale effettuato dai soci, il bond convertibile in azioni di 25 milioni sottoscritto da Informa […], il prossimo traguardo è la quotazione del Gruppo BolognaFiere in borsa”.

Un ulteriore impulso arriverà dai 10 nuovi eventi acquisiti dalla società bolognese, tra cui Slow Wine Fair, E-Tech e Bfwe (sostenibilità), Metef e Pestmed, Auto e moto d’epoca, il Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti e Asfaltica.