Gli analisti non hanno dubbi: i risultati degli specialisti cura casa e persona continueranno a crescere, in Italia, anche nei prossimi anni. Numeri e strategie di un format in pieno fermento.

Di Irene Galimberti

È una cavalcata avviata già da qualche anno, quella dei cosiddetti drugstore in Italia. Ancora prima della pandemia, si parlava della crescita e della diffusione di questi specialisti cura casa e persona, che – secondo dati recenti – sono arrivati a contare oltre 4mila punti vendita nella Penisola, da Nord a Sud, realizzando fatturati importanti. Il mercato del Non-Food Value Retail rappresenta infatti nel nostro paese circa 14 miliardi di euro. Negli ultimi 10 anni ha quasi raddoppiato la propria quota (dal 16% al 30%), con gli analisti convinti di una continua crescita.

E importanti sono anche i piani di sviluppo, con relativi investimenti, messi in campo da questi player per conquistare sempre più posizioni (spesso location che affiancano i supermercati) e sempre più consumatori.

Una svolta per questo format si è registrata nelle vendite del 2021, quando, secondo i dati di Cosmetica Italia, i drugstore hanno superato a valore lo storico primato di iper e super, diventando il primo canale di riferimento per gli acquisti di bellezza, con un trend del +5,7% rispetto all’anno precedente. Nel 2022, secondo dati NielsenIq, la Gdo tradizionale (super+iper+LS) ha chiuso con una crescita a valore del +5,4%; +10% per i discount +8,6% per gli specialisti drug. Infine, in questi primi mesi del 2023, il canale drug è quello che maggiormente ha tenuto i contraccolpi dell’inflazione sui consumi. Secondo i dati di Circana, il Largo Consumo Confezionato in Grande Distribuzione, nel computo totale dei canali fisici e online, chiude il primo trimestre 2023 con un pesante calo della domanda a volume (-4%). Fanno eccezione solo gli Specialisti Casa e Persona, appunto, che si mantengono in terreno positivo. Una buona performance segnalata anche da NielsenIq, secondo cui, a marzo 2023, gli Specialisti Drug guidano la classifica delle performance a valore (+15,2%), seguiti da Supermercati (+10,7%), Liberi Servizi (+10,5%), Superstore (+9,6%), Discount (+9,1%) e Iper>4.500mq (+8,6%).

A favorire questa ascesa, secondo gli esperti, sarebbero la profondità dell’assortimento e la leva prezzo. Quest’ultima favorita dal ruolo fondamentale svolto dalle supercentrali nel negoziare i migliori contratti di fornitura, soprattutto nel caso delle grandi multinazionali, che rappresentano gran parte della proposta nei comparti personal care e home care. Ma sicuramente fanno il loro gioco anche il format distintivo e l’esperienza di acquisto gradita alla clientela.

Non è un caso, dunque, che lo scorso gennaio – dall’accordo fra i quattro player Forza 3, Consorzio Promotre, Dmo e Pilato – sia nata Super Drug Italia, una nuova centrale acquisti totalmente italiana dedicata al format distributivo specializzato (socio diretto della Centrale Forum), che con una quota di mercato del 24% (fonte Nielsen) e sei insegne diventa il secondo operatore italiano del canale. I piani di sviluppo? Portare il fatturato a 1,8 miliardi di euro entro il 2025 (oggi 1,4 miliardi), per un +25%. Incrementando il numero di punti vendita del 21%, per arrivare a 1.100 negozi (oggi oltre 900) e a una quota sul mercato pari al 30%.

A 34% la quota raggiunta dal Gruppo Bubbles BidCo (holding partecipata dal fondo americano Hig Capital e dalla famiglia Barbarossa), socio di maggioranza in Acqua&Sapone, che lo scorso gennaio ha finalizzato l’acquisizione di Quattro, società sarda con 65 negozi a marchio Saponi & Profumi. Il piano strategico per il 2023, in questo caso, prevede di raggiungere un fatturato netto pari a 1,1 miliardi di euro, in crescita di oltre il 15% rispetto al 2022. Acqua&Sapone fa parte invece della supercentrale Esd Italia, insieme a un altro big player Italiano: Gottardo, che ad oggi conta oltre 700 punti vendita, con tre insegne tra cui Tigotà.

Ma l’ampliamento della rete e della quota di mercato non sembra essere l’unico obiettivo di queste realtà. Molte insegne drug, infatti, stanno puntando sull’ampliamento dell’offerta di prodotti a Marchio del Distributore. Una tattica che negli ultimi anni si è dimostrata vincente anche nel caso dei supermercati.