Londra (Uk) – Nell’ultimo rapporto del British Beauty Council emergono dati interessanti sul comparto della bellezza nel Regno Unito. L’industria del cura persona ha contribuito con 24,5 miliardi di sterline all’economia del Paese nel 2022. 12,3 miliardi di sterline sono stati generati dall’industria stessa, pari allo 0,5% del Pil nazionale. 4,9 miliardi di sterline derivano dagli acquisti interni alla catena di approvvigionamento. Nel 2022, l’industria ha sostenuto contributi fiscali per 6,8 miliardi di sterline al Tesoro del Regno Unito.

In termini occupazionali, il settore conta 550mila addetti in tutti i canali. Attraverso i pagamenti salariali effettuati ai lavoratori del settore e a quelli lungo la catena di approvvigionamento, sono stati sostenuti 7,3 miliardi di sterline di attività economica.

Il rapporto Value of Beauty, creato in collaborazione con Oxford Economics, non valuta solo l’impatto economico dell’industria della bellezza, ma anche gli ultimi sviluppi e le sfide del settore. Rileva dunque che l’uso dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata è aumentato nel corso del 2022. Così come è diventato sempre più importante, nell’approccio di marketing, sfruttare la portata dei social media.

Ma l’industria ha anche subito gli effetti negativi della Brexit: ulteriori barriere commerciali e carenza di competenze per i segmenti, che in precedenza facevano affidamento sui lavoratori dell’UE per posizioni che non soddisfano le nuove soglie per l’obbligo del visto. Un sondaggio condotto dalle Camere di commercio britanniche ha rilevato che il 49% degli esportatori del Regno Unito ha incontrato difficoltà nell’adattarsi ai cambiamenti richiesti per commerciare merci dopo la Brexit.