Di Luigi Rubinelli
I report sulla Gdo di Mediobanca sono preziosissimi per chi fa analisi o più semplicemente deve scrivere di Coop. Le aziende citate dal report non sono eguali, nel senso che molte sono di singoli soggetti, altre sono società per azioni, altre sono cooperative fra dettaglianti, altre sono cooperative fra consumatori.
Vederle affinate a uno stesso scopo, il profitto fine a sé stesso, mi ha sempre contrariato. Ma chi osa contraddire Mediobanca? È chiaro che qualsiasi attività commerciale, privata o cooperativa, ha come arrivo finale i conti in ordine, ma la differenza fra una Coop e una società privata si evidenzia nell’ultima riga del conto economico, in quella privata gli utili in genere vanno agli azionisti, nella cooperativa gli utili devono, per forza, come da statuto, essere reinvestiti. È una differenza enorme, da tenere ben presente quando si fanno paragoni fra aziende della Gdo.
Ho guardato con interesse il nuovo spot di Coop, Insieme, che parla di valori, di un sistema di 10 valori cooperativi, che il gruppo ha riordinato in un planogramma e al primo posto c’è, appunto, la differenza fra una società di capitali privata e una cooperativa di consumatori: Nessun profitto, risorse reinvestite.
Gli altri 9 punti sono più conosciuti e commentati da tutti, forse l’unico punto-valore da ricordare è il numero 9: Dalla parte dei diritti, sempre. Mi ricorda sempre, per fare un parallelo, Patagonia e la sua mission dedicata all’ambiente, alla cura e alla protezione dell’ambiente, al quale la società dedica ogni parte dei suoi utili.
Il filmato del ritorno alle origini
Il filmato della comunicazione da 30”, 45” e 80” secondi è una sorte di ritorno alle origini, quando Coop parlava sempre di valori, come voleva Ivano Barberini, che per anni ha tracciato la comunicazione, lavorando a cavallo fra il commerciale e l’essenza per finire sempre sui valori. Ben tornati valori. Infatti il filmato si sofferma sulla tessera socio, cioè a pagamento, che non è certo una carta fedeltà, anche se da diritto a sconti programmati.
E poi, magia, è stato rifatto anche il sito on line, è stato abbandonato il vecchio e-coop.it, troppo macchinoso, per un più comodo e funzionale coop.it.
La campagna Insieme, è stata ideata da I’m not a robot, e aggiunge un nuovo elemento a una storia pubblicitaria di grande levatura: dai geniali spot non spot di Ugo Gregoretti all’autoironia chiara e diretta del Tenente Colombo, agli intellettualismi ‘di Woody Allen, fino al ricorso una decina di anni fa a un testimonial d’eccezione come Luciana Littizzetto e dal 2019 alle storie del “carrello”, archetipo della grande distribuzione, reinterpretato come piccolo grande eroe in grado di compiere atti virtuosi. Dal consumismo degli anni Settanta alla “buona spesa che può cambiare il mondo”, ovvero l’attuale posizionamento di Coop, in cui il carrello diventa lo strumento a disposizione di soci e consumatori per fare le proprie scelte e indirizzare così facendo positivamente il mercato.
Ben tornati, allora, Valori, sempre di attualità.
In foto: Marco Pedroni, presidente di Coop Italia