Torino – Preferisce restare nell’anonimato, ma le sue lamentele le ha rese pubbliche. Una commessa di Acqua & Sapone ha infatti contestato il ‘codice estetico’ imposto alle dipendenti dalla catena drugstore. Nell’intervista rilasciata a La Repubblica di Torino, lo definisce infatti “discriminante e retrogado”.
Secondo quanto riporta il quotidiano, le addette alle vendite, oltre ad applicarsi il deodorante che “evita situazioni imbarazzanti”, devono indossare “una fragranza gradevole e in voga”. Devono essere particolarmente curate nell’aspetto, truccarsi occhi e labbra e avere sempre in ordine le mani. Il make up è infatti fondamentale non solo per un discorso estetico, ma anche per lo scopo promozionale di creare curiosità e interesse nel cliente. Inoltre, non sono accettate collane sopra alla divisa.
Regole che esistono da sempre e che sarebbero affisse nei punti vendita come promemoria per chi ci lavora, ammette la commessa. Ma di cui lei è però venuta a conoscenza solo dopo l’assunzione, quando le è stato imposto di mettersi il rossetto. “Un conto è avere l’aspetto curato e presentarsi al lavoro in ordine. Un altro è essere costrette a truccarsi. Si tratta di un’imposizione assurda, che sembra rimandare indietro nel tempo”, lamenta a La Repubblica. “Io sono una persona che presta attenzione a presentarsi bene, ma il trucco sulle labbra per me è proprio una forzatura”, prosegue la ragazza. “Ogni volta che abbiamo provato a non rispettare la regola del trucco, la cosa ci è stata fatta notare, anche con puntiglio, e per fortuna sulla manicure, che deve essere comunque fatta, non si insiste arrivando a dirci lunghezza e colore dello smalto”. Anche gli uomini non sono esenti da regole, “ma l’imposizione del trucco ovviamente riguarda solo le dipendenti, e anche per questo molte di noi la ritengono una regola discriminante oltre che retrograda“.
La notizia, ripresa sui social, ha subito scatenato reazioni contrastanti. Con numerose commesse, anche di altre catene e profumerie, che non ritengono discriminanti queste regole. Qualche commento ironico: “… Preferite personale sciatto con capelli sporchi che si mette le dita nel naso e che nn sa nemmeno dove sono i prodotti?” e qualche sostenitore della libertà contro l’imposizione del dress code: “…obbligare l’indossamento di qualcosa è illegale per regolamento Eu”. Contattata dal quotidiano, Acqua & Sapone non avrebbe ancora replicato.