Ho fatto una promessa. E come mi è stato insegnato, so che devo mantenerla.

Ho promesso a Luca Mercalli, presidente della società meteorologica italiana, che avrei fatto quanto possibile per diffondere il messaggio che lui stesso ha lanciato in occasione di Green Future is Now (24 febbraio 2023), l’evento organizzato dal centro taglio CommerCarta per sensibilizzare l’intera filiera industriale sul tema della sostenibilità. Giunto alla sua IV edizione, anche quest’anno l’appuntamento è stato ricco di informazioni e interventi di spessore. Tra questi, appunto, anche lo speech di Mercalli: più che una presentazione, un vero e proprio allarme, avallato da grafici, dati, rilevazioni. Un intervento che ha scosso la platea, rendendo tutti più consapevoli della direzione preoccupante che ha preso la salute del nostro Pianeta. Un ‘codice rosso’, riprendendo la metafora del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres. Per questo ho deciso di dedicare l’editoriale del numero che viene distribuito anche a Cosmoprof a questa missione: rendere più operatori possibili coscienti che, come ha detto il meteorologo, “se non corriamo ai ripari, va tutto a puttane. I cosmetici non serviranno più a quel punto”.

Perché il cambiamento climatico è la più grande minaccia che pende sulla testa dell’umanità. E nonostante si parli di riduzione delle emissioni e sostenibilità dal Protocollo di Kyoto (1997) e dagli Accordi di Parigi (2015), in realtà siamo ancora fermi. A chiacchierare, a contrattare, ma intanto se andiamo avanti così, la febbre della Terra salirà di 5 gradi.

“La sostenibilità ambientale è fatta di grandezze fisiche non di parole”, denuncia Mercalli. “Mettendo parole come ‘green’, ‘bio’, ‘eco’ davanti a un prodotto o a un processo, questo non si trasforma in sostenibile. Bisogna parlare di quantità misurabili. Di tonnellate di Co2, di Kilowattora, di energie utilizzate, di tonnellate di materie prime impiegate e così via”. Ma il problema è che il Pianeta è malato, ma nessuno è realmente preoccupato. “Non c’è cultura sulla situazione drammatica in cui ci troviamo. Invece questa tensione verso la sostenibilità dovrebbe essere priorità di tutti, per una semplicissima ragione: la sopravvivenza”.

Fisica e termodinamica non staranno ad aspettare i provvedimenti dell’Homo sapiens, che a partire dalla rivoluzione industriale ha iniziato ad abusare di tutte le risorse del pianeta, inquinando persino lo spazio orbitale sopra al nostro cielo.

Non voglio stare ad elencare gli scenari inquietanti presentati dal meteorologo. Ma vi invito a visionare i suoi grafici e magari a rivedere il suo intervento al Green Future is Now di quest’anno.

Lancio solo un messaggio: sicuramente la consapevolezza di cui parla il Governo, emersa anche nel corso dell’Assemblea di Cosmetica Italia, è necessaria, per pianificare una riconversione industriale che sia realmente fattibile; ma allo stesso tempo credo – proprio come avevo già detto in un precedente editoriale (‘È tempo di credere’) – che ognuno di noi debba fare tutto il necessario per frenare la deriva ambientale verso cui stiamo galoppando.

Irene Galimberti

SCARICA L’ULTIMO NUMERO DELLA RIVISTA