Verona – Il prezzo del gas è in calo, ma il 2022 ha messo in ginocchio molte cartiere, che “senza incentivi che le aiutino, non ce la possono fare”. Così Marco Nespolo, amministratore delegato di Fedrigoni, società produttrice di carte speciali ed etichette, parla in un’intervista rilasciata a Repubblica Affari e Finanza. E spiega: “Non possiamo dire di essere fuori dal tunnel. Non è solo una questione di prezzo, ma di certezza di approvvigionamento“.
Eventuali razionamenti costringerebbero a fermare la produzione. Si tratta, dunque, di elaborare strategie di lungo termine: “Occorre ridurre il più rapidamente possibile la dipendenza dal gas, utilizzando anche nuove tecnologie”. Ma, per sostenere i costi dell’innovazione, secondo Nespolo, occorrono finanziamenti a fondo perduto o agevolazioni.
Per Fedrigoni, nel 2022 il gas ha pesato più del doppio in rapporto ai costi produttivi totali, rispetto al 2021; e nel 2023 i costi saliranno ancora. L’azienda ha affrontato la situazione grazie a impianti di cogenerazione che sono stati resi efficienti nel corso degli anni, e grazie a strategie di copertura del rischio prezzi, assicurandosi il 70% del gas necessario con contratti a termine della durata di 18 mesi.