Meda (Mb) – Crescono le operazioni di fusioni e acquisizioni nel segmento logistico nel post Covid. A fotografarne l’evoluzione, nell’arco di tempo 2019-2022, una ricerca della Liuc Business School. “Il fatturato della logistica made in Italy nel 2022 dovrebbe superare quota 91 miliardi di euro (erano 89 nel 2021, 83 nel 2020 e 70 nel 2009)”, spiega Fabrizio Dallari, direttore del centro di ricerca sulla logistica della Liuc Business School, a L’Economia. “Tradizionalmente l’offerta italiana è stata rappresentata da piccole imprese. Ma adesso stiamo assistendo a un fenomeno diverso”, aggiunge Dallari.

La finanza si è accorta del ruolo strategico della logistica, e in tutta Europa un numero crescente di operazioni di M&A è stato finanziato dai fondi di investimento”. A dare la spinta, anche il modello Amazon. Tra le ultime operazioni, vanno segnalate: Poste Italiane che acquista Plurima; Granarolo la Zeroquaro Logistics; F2i la Compagnia Portuale Monfalcone; Ludoil la Kri Logistica, Astore annette la Duefol Italia e Ups la Bonomi. In alcuni casi, evidenzia Francesco Bollazzi, direttore del Private equity monitor della Liuc Business School, “da meri fornitori evolvono verso forme di partnership con il cliente. Non si limitano a offrire il trasporto delle merci ma danno un servizio più combinato”.

In questo quadro positivo, pesa però la carenza cronica di autisti dei Tir. “Non solo si sono allontanati dal mestiere i giovani, ma anche gli autisti dei paesi dell’Est. Si è dunque creato un vuoto destinato a pesare sulle scelte industriali del settore”, conclude Dallari.