Parigi (Francia) – 464 miliardi di dollari (443,8 miliardi di euro), pari al 2,5% del commercio mondiale. E’ il valore del traffico internazionale di merci contraffatte e ‘piratate’ nel 2019, secondo un recente rapporto dell’Oecd (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, conosciuta anche come Ocse). E il mercato dei cosmetici e la cura della persona è oggi uno dei più colpiti quando si tratta di falsi. Questa industria perde infatti circa 5,4 miliardi di dollari (oltre 5,3 miliardi di euro) di vendite ogni anno a causa delle contraffazioni. Che non sono dannose solo a livello economico, rappresentando oltretutto una minaccia per la reputazione del brand. Ma anche potenzialmente pericolose, perché mettono a rischio la salute dei consumatori, contenendo spesso sostanze il cui utilizzo è vietato o limitato. La loro applicazione potrebbe quindi causare irritazioni più o meno gravi alla pelle. Il consumatore è infatti spesso inconsapevole di aver acquistato un prodotto contraffatto, anche perché negli ultimi anni si registra una proliferazione di siti web falsi che richiamano i più noti brand cosmetici, che poi ricevono reclami o lamentele. Per contrastare il fenomeno, sono sempre più numerosi i software o i loghi che tracciano i prodotti e ne certificano l’autenticità o, viceversa, identificano referenze e venditori fake.