Roma – Nel 2021, la filiera industriale delle plastiche biodegradabili e compostabili del Bel Paese per la prima volta ha generato un fatturato di oltre un miliardo di euro. Si tratta di un incremento del +30% sul 2020 (815 milioni), che sale a +190% se confrontato con i 367 milioni di euro del 2012. Questo è quanto emerge dall’ottavo rapporto annuale di Assobioplastiche, sulla base dello studio di Plastic Consult, presentato il 15 giugno a Roma in occasione dell’assemblea generale dell’associazione di settore. Crescono del +13,2% sul 2020 anche i volumi complessivi dei manufatti prodotti (125.350 tonnellate). Registrando un tasso di crescita media annua tra il 2012 e il 2021 di circa il +14%. Stando alle rilevazioni, la filiera italiana delle bioplastiche vanta 275 aziende, con oltre 2.895 addetti (+4,3% sul 2020), la maggior parte dei quali impiegati nella prima trasformazione (1.950). Tra i principali segmenti applicativi, nel 2021 il maggiore tasso di crescita è stato registrato dal film per usi non alimentari, per imballaggio e per altre applicazioni minori (+57% sul 2020). “Nonostante il 2021 sia stato un anno difficile, il comparto dei polimeri compostabili ha raggiunto risultati brillanti. Innovazione e circolarità sono le parole chiave che guidano l’applicazione in nuovi settori”, commenta Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche.