Intervista doppia con Domenico Lunghi, managing director di Pharmintech, e Rossano Bozzi, amministratore delegato e direttore esecutivo di Ipack Ima. Le due manifestazioni uniscono le forze per un unico grande evento, in programma a Rho Fiera Milano dal 3 al 6 maggio prossimi.

Di Irene Galimberti

Nel 2022 Milano torna a essere punto d’incontro per i player internazionali del processing & packaging. Un ritorno in presenza tanto atteso, che vede due grandi organizzazioni fieristiche italiane (Bologna Fiere e Fiera Milano) unire le forze per un evento unico e di valore. Intervista doppia con Domenico Lunghi (DL), managing director di Pharmintech, e Rossano Bozzi (RB), amministratore delegato e direttore esecutivo di Ipack Ima. 

Quali motivazioni hanno portato all’accordo Pharmintech – Ipack Ima?
DL: Da tempo Bologna Fiere cercava una partnership per sviluppare l’interessante progetto di Pharmintech. Dal 2020, poi, con il Covid, tutto è stato sospeso. Inoltre, partendo dai fatti, il 2022 si presentava con un calendario rivoluzionato e molto complicato da gestire. Ci siamo trovati a doverci destreggiare tra le date, cercando di fare soprattutto l’interesse delle aziende. E per questo abbiamo individuato un evento decisamente complementare al nostro, quale Ipack Ima, decidendo di collaborare fattivamente insieme per costruire un progetto fieristico di valore. Una manifestazione, ottimamente interpretata da Rossano e il suo team, che permettesse di far coesistere le due kermesse con la volontà di creare la migliore opportunità possibile per le aziende.

Quali sono i primi risultati di questa partnership?
DL: Siamo pienamente soddisfatti perché, nonostante il Covid, il calendario difficile, la guerra e le congiunture avverse di mercato, Pharmintech ha ottenuto un risultato inaspettato in termini di quantità ma soprattutto qualità dell’offerta espositiva. Ad oggi sono oltre 250 gli espositori, da 27 paesi, tra cui i principali player di mercato, e un intero padiglione dedicato, con un panorama tecnologico interessante e completo. A conferma che affiancare Pharmintech e Ipack Ima per creare sinergie è stata una strategia vincente.

Oltre alla location, quali sono le novità di questa edizione?
RB: Certo, la location su Milano e il nuovo contesto sono la grande novità, quella più evidente. Ma in realtà l’aspetto più importante è che Pharmintech, mantenendo la propria specificità, allarga i suoi orizzonti. Non solo è stato creato, come in passato, un bacino completo di soluzioni per il mondo life science, ma sono stati coinvolti nuovi comparti ‘affini’- come il cura persona e il cura casa – per agevolare e incentivare la cross contamination che è alla base della nostra strategia.

Cosa intende esattamente?
RB: All’interno del padiglione 2, in prime position, ci saranno tutte le tecnologie di processo, camere bianche, confezionamento, dosatura, lab testing, materiali per imballaggi, dedicate all’intera filiera del pharma. Soluzioni che nei fatti sono molto affini a quelle di tutti i settori ‘chemical’, per cui ci sono anche sovrapposizioni in ambito regolatorio, ad esempio. Con tutte le tematiche legate a tracciabilità, data integrity, anticontraffazione, serializzazione, in comune tra farmaceutico e cosmetica o detergenza casa. Di più: anche l’alimentare ha molte tecnologie in comune con il beauty. Basti pensare al processo di estrusione dei rossetti o della pasta, così come ai forni per ‘cuocere’ i biscotti o i fondelli delle polveri cosmetiche. Chi verrà in fiera potrà trovare sistemi all’avanguardia, che rappresentano il futuro prossimo del mercato, proposti nel complesso da quasi 2mila aziende: il meglio della tecnologia da (quasi) tutto il mondo. Il concetto è cercare soluzioni tecnologiche innovative, da declinare nel proprio settore. Perché l’innovazione parte dai team che visitano la manifestazione, che appartengono a diversi reparti (dal top management ai settori R&D, marketing, acquisti, produzione ed engineering) e che in fiera riescono ad affinare le soluzioni di processo o persino a generare nuove idee di business.

Una vasta offerta che include anche i focus dell’Innovation Alliance, giusto?
RB: Esatto, il progetto è arricchito da altre manifestazioni collaterali: Print4All (tecnologie di stampa industriale e converting), Intralogistica Italia (movimentazione merci e gestione magazzino) e il nuovo concept Greenplast (filiera di materie plastiche e gomma con focus su sostenibilità ambientale, efficientamento energetico ed economia circolare). Tutte le manifestazioni in programma dal 3 al 6 maggio a Fiera Milano, in ogni caso, ruoteranno intorno a temi centrali per tutti i settori rappresentati, che sono anche i principali trend emersi in ambito tecnologico: digitalizzazione, innovazione, flessibilità produttiva, sostenibilità, economia circolare e sicurezza del prodotto.

Ci saranno approfondimenti tematici di particolare interesse per cura casa e persona?
DL: All’offerta espositiva, con le tecnologie quali vere protagoniste, si aggiunge un ricco calendario di eventi speciali mirati all’anticipazione di trend e innovazioni. Di convergenza regolatoria e, più in generale, dell’industria del ‘well being’ si parlerà nel corso dell’evento di apertura di Pharmintech organizzato in collaborazione con Afi (Associazione farmaceutici industria). Inoltre, ‘Packaging Speaks Green’, forum organizzato da Pack-Media in collaborazione con Ucima e Amaplast, ospiterà un panel di esperti, istituzioni e aziende per discutere il rapporto tra economia circolare e ruolo strategico nell’intera filiera del packaging in diversi settori industriali, e il 4 maggio ci sarà un focus specifico su pharma, chemical e beauty. Tutti gli altri eventi in calendario sono consultabili sul portale Expo Plaza (clicca qui).

Ma Expo Plaza è utile anche per esplorare l’offerta espositiva…
RB: Ci sono due strumenti utili in questo senso. L’Expo Plaza è un catalogo digitale dove tutti gli espositori hanno la possibilità di allestire una sorta di stand virtuale, con tutte le informazioni e le novità che intendono lanciare. Questi contenuti sono a disposizione anche sul digital tool My Ipack Ima, al quale hanno accesso, oltre alle aziende in fiera, tutti i buyer che l’organizzazione profila e seleziona. Questa piattaforma consente di matchare al meglio offerta e domanda e di fissare un’agenda di incontri.

In tema di buyer, quali sono le aspettative?
DL: Devo ringraziare Rossano e tutta l’organizzazione perché hanno lavorato molto non solo sulla quantità, ma soprattutto sulla qualità. Ad oggi sono 800 i buyer profilati, anche grazie al contributo di Ice Agenzia e di Ucima (associazione dei costruttori italiani di macchine automatiche e tecnologie per il confezionamento e l’imballaggio). Bisogna poi considerare che, in ambito tecnologico, gli stessi espositori invitano buyer con cui sono in trattativa. Considerando che le aziende espositrici sono numerose, di qualità e a digiuno di fiere da circa due anni, ci aspettiamo un numero più alto di visitatori, legato anche alla totale permeabilità delle manifestazioni e alla cross fertilisation di cui si parlava prima. Insomma, ci sono tutti i presupposti per soddisfare le aziende che hanno creduto nel progetto Pharmintech.

Quanto alla provenienza?
RB: A mia volta ringrazio Domenico per l’apprezzamento al nostro lavoro. Abbiamo svolto una profilazione marketing metrics che incrocia le business communities con i paesi di provenienza target, individuando i top player di settore da invitare, ma anche aziende medio grandi e pmi specializzate in nicchie a elevato valore aggiunto. Fare previsioni è difficile, ma le aspettative sono buone. L’Europa sarà ben presente, ma anche Stati Uniti, America Latina, Nord Africa e Middle East, oltre a Turchia, Indonesia e Armenia da cui, ad esempio, attendiamo delegazioni interessanti. Mentre per ovvi motivi la Cina sarà quasi assente, così come la Russia.

Quali saranno le misure di sicurezza in fiera?
RB: Nonostante i provvedimenti governativi prevedano un significativo allentamento delle restrizioni per la visita alle fiere internazionali, abbiamo impostato il layout di manifestazione e tutte le misure di prevenzione per garantire la totale sicurezza di espositori e visitatori. Il Green pass non è necessario all’ingresso, ma viene richiesto per consumare cibo e abbiamo attrezzato le sale convegni in padiglione proprio per ridurre al minimo i disagi per i nostri espositori e visitatori. Le mascherine non saranno probabilmente obbligatorie, ma le richiediamo negli spazi chiusi. Inoltre, abbiamo predisposto tutti gli investimenti necessari per la sanificazione pre, durante e post manifestazione e ci saranno dispenser di gel igienizzanti in tutti gli angoli del quartiere fieristico.

Che cosa insegna questa collaborazione?
DL: Crediamo che un approccio collaborativo tra i grandi organizzatori sia il modo migliore per rafforzare i nostri brand. Questa partnership dimostra che, quando le fiere sono in grado di comprendere le esigenze dell’industria, la competizione con le altre grandi manifestazioni nel mondo è possibile.