Le vendite dei prodotti per il trucco, nel 2021, tornano quasi ai livelli preCovid. I dati Nielsen IQ per categorie, canali e aree di mercato.

Di Irene Galimberti

Dopo un difficile 2020, il make up torna quasi ai livelli prepandemia. In particolare, secondo Nielsen IQ, nel 2021 il comparto ha raggiunto circa 283 milioni di euro nel mass market, facendo segnare un +7,1% sull’anno precedente. E portandosi quasi in pari ai 300 milioni del 2019. Un aumento legato alla crescita dei volumi (+1,4%) e dei prezzi medi di vendita (+5,7%).

A registrare le performance migliori è il segmento occhi con tutti i suoi prodotti, che detiene anche la quota maggiore sul fatturato complessivo (circa il 38%). Cresce infatti del +12,7% a valore e del +6,7% a volume. A seguire, con il 26% del giro d’affari, i trucchi per il viso, guidati da fondotinta e correttori (in negativo solo la cipria). Che mettono a segno un +8,3% a valore e un +4,1% a volume. Tornano a crescere, nonostante le mascherine, i prodotti per le labbra, con uno scatto da parte dei lucida labbra, che presentano un prezzo medio inferiore rispetto ai tradizionali rossetti. Il segmento, che vale l’11% del mercato make up, registra un +3,7% a valore e un +9,1% a volume.

Crescono in doppia cifra le spugne per il trucco (+16% a valore e +12,5% a volume), portando l’intero segmento degli accessori a un +7,2% quanto a fatturato e un +5% a pezzi venduti. Il trend positivo di questa categoria (che vale circa il 5% sul totale make up) è significativo perché dimostra come siano mutate le modalità di applicazione dei prodotti per il trucco. Un fenomeno a cui sicuramente contribuisce la sempre più pervasiva diffusione di tutorial professionali, che mostrano passo per passo, prodotto per prodotto, accessorio per accessorio, come truccarsi a regola d’arte.

In negativo, invece, i cofanetti make up (-14,2% a valore, -1,8% a volume) e i prodotti per le unghie (rispettivamente -0,4% e -6,4%), soprattutto smalti e leva-smalti, probabilmente sostituiti, con la riapertura dei centri estetici, dai trattamenti professionali nei saloni. Perfomano bene solo i prodotti decorativi nails, che svecchiano la categoria ma non hanno ancora un peso rilevante.

Le vendite sono distribuite in tutta Italia: +8,7% nord ovest, +7,7% sud, +6,8% centro e +5,3% nord est. E vedono protagonisti i drug o specialisti, che rappresentano l’80% delle vendite a valore (+9,6%). Gli Ipermercati (quasi 10% delle vendite a valore) segnano un +4%; mentre i Super detengono il 5,8% del mercato ma restano in linea sull’anno precedente (+0,4%). I Discount – fermi al 2,7% del turnover, con 5,5 referenze medie vendute, contro le 145 degli specialisti drug – sono calati del -21% dopo la crescita del 2020, dovuta principalmente agli effetti della pandemia, che costringeva a fare la spesa nel comune di appartenenza, aree ben presidiate dai discount. In perdita (-13,9%) anche i Liberi servizi, che valgono però solo lo 0,5%.

Nielsen IQ segnala altri due fenomeni interessanti. Per prima cosa la categoria make up registra un ampliamento delle referenze medie vendute: passate da 24 a circa 26,5 (totale Italia). In seconda battuta, solo il 9% delle vendite della categoria è promozionato, contro un 25% circa del totale grocery. Il che significa che il segmento ricorre molto poco alle promozioni.

Le prospettive per questo 2022, in cui le restrizioni si stanno progressivamente allentando, fanno quindi ben sperare. E ce lo auguriamo tutti, non solo affinché le vendite del make up e del beauty tornino a crescere ai livelli precrisi, ma soprattutto perché abbiamo tutti voglia di ritornare a una vita quanto più possibile ‘normale’. Senza mascherine o distanziamento sociale, con il piacere di stare insieme, in bellezza.