“E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita”, cantava Venditti.
Il mondo iniziava a riprendere un po’ di fiato, dopo l’inaspettata pandemia, ed ecco arrivare l’annuncio di una nuova, impensabile, guerra.
Arriviamo da un periodo difficile, permeato dalla paura, dal lutto, dall’isolamento. Una catastrofe che non si è limitata a causare vittime, ma che ha generato anche sofferenze psicologiche e disagi sociali. Non bastasse, anche a livello economico il sistema mondiale è stato messo a dura prova. Con tutte le conseguenze che aziende e distribuzione conoscono ormai fin troppo bene. Dapprima i fermi nelle produzioni e nelle consegne, poi i ritardi, poi gli shortage, poi i rincari. E non da ultimo si è aggiunta anche l’impennata delle utilities. Un climax sempre più grave che trasversalmente ha messo in difficoltà, per un motivo o l’altro, tutti i settori. Mietendo vittime anche tra alcune imprese, non più in grado di resistere alla morsa.
Di questo difficile scenario abbiamo parlato all’interno della nostra inchiesta tra le aziende del comparto, che – confermando difficoltà logistiche e rincari – si dichiarano preoccupate per l’andamento del 2022. Un sondaggio, oltretutto, condotto prima dello scoppio della guerra in Ucraina, che rende ancor più fumoso il nostro futuro.
Cosmetica Italia e Intesa Sanpaolo, come abbiamo riportato nel relativo articolo, hanno provato a definire i possibili scenari, all’interno della presentazione della Congiunturale dell’Associazione di categoria, tenutasi proprio il giorno dell’annuncio dell’invasione russa. Ma la situazione è troppo incerta e sta causando ulteriori rincari, oltre che un freno alla tanto attesa ripresa.
In tutto questo groviglio di incertezze e difficoltà, però, emerge un punto fermo. Per quanto duro possa essere il periodo, il Covid e la guerra ci mostrano chiaramente la fortuna di vivere e di godere delle piccole gioie che la quotidianità regala (almeno a noi, che siamo liberi dalla bombe).
“Che fantastica storia è la vita”, conclude Venditti. E’ proprio vero. Teniamocela stretta.

Irene Galimberti