Gorizia – Chi commette greenwashing, da oggi, potrebbe essere punito duramente. A fare da apripista, l’ordinanza cautelare del 25 novembre 2021 del Tribunale di Gorizia R.G. 2021/712. Che, insieme alle penalità in denaro, ha stabilito una pena molto severa. Al ‘colpevole’ spetta infatti la diffusione pubblica, capillare e diretta a tutti i contatti presenti e futuri (con tutti i mezzi digitali e non disponibili, inclusa la stampa) del testo dell’ordinanza stessa. In modo da comunicare ovunque che i claim precedentemente impiegati erano falsi o non verificabili. La diatriba, in questo caso, riguarda il settore tessile, ma ciò non toglie che costituisca esempio per la giurisprudenza a venire, in tutti gli altri comparti. E’ stata infatti aperta dalla società Alcantara, che produce il famoso materiale ed è da sempre impegnata sul fronte ambientale, contro Dinamica by Miko. Ossia una società che produce una “microfibra dall’aspetto simile al camoscio”, descritta finora attraverso aggettivi con sfumature ecologiche e percentuali sull’uso di materiale riciclato che, in realtà, il Tribunale di Gorizia ha giudicato non comprovate (leggi qui). Una vittoria storica che, secondo l’avvocato Gianluca De Cristofaro dello Studio Lca (che si è occupato della diatriba per conto di Alcantara), rappresenta un passo significativo contro la pratica del greenwashing. Stabilendo un precedente importante, con linee guida chiare, di cui non si potrà non tenere conto in futuro. Dopo questa ordinanza non sarà più possibile essere superficiali. Perché la presenza di dati a supporto dei claims (e contro i claim falsi) è divenuta fondamentale.
La prima, dura, ordinanza cautelare contro il greenwashing arriva da Gorizia
Irene Galimberti2022-01-03T14:22:22+01:0014 Dicembre 2021|Attualità, Green, Home Care, Mercato, Personal care, Retail, Tech|