Durante una limpida mattina della scorsa primavera, accompagnavo Leonardo, mio figlio maggiore, sulla strada che porta alla sua scuola materna. “Mamma, ma la nostra macchina è elettrica?”. Mi coglie di sorpresa, dove avrà sentito parlare di queste automobili?
Qualche giorno dopo, mi descrive il suo bellissimo disegno: “Vedi mamma, questi sono i tubi con l’acqua pulita che va verso il mare, mentre qui c’è tutta l’acqua sporca che va nelle vasche”. Inizio a incuriosirmi e chiedo dove ha imparato tutto questo. Da bravo maschietto non mi racconta nulla.
Per fortuna la settimana successiva arriva dalla rappresentante di classe un video in cui i bambini cantano sulle note di ‘La nostra Terra’ e raccontano di quante persone maleducate non buttano i rifiuti nei cestini e “non ri(s)pettano la natura”, dice una vocina tenera. Di quanto smog arriva dalle automobili (ecco!) e di quanto il mare sia inquinato (ecco!). Ovviamente, a Leonardo ho insegnato fin da piccolissimo che non va buttato nulla per terra; che bisogna chiudere il rubinetto dell’acqua quando non si usa; che la luce non va lasciata accesa senza motivo. . . Ma sapere che anche le maestre hanno affrontato il tema ambientale, in modo più articolato e giocoso, mi ha fatto davvero piacere.
Questo sabato, invece, ho portato Leo ad assistere a uno spettacolo di burattini. Ci siamo divertiti tantissimo ma, ancora più importante, abbiamo imparato che “Il vero tesoro è riciclare”, come recita il titolo dell’opera. Anche in questo caso il messaggio veicolato era il rispetto della natura, perché i rifiuti possono causare gravi danni al pianeta e agli animali. E devo dire che ho visto anche i genitori interessati ad ascoltare quante sono le tonnellate di rifiuti nei mari, quanti anni impiega una bottiglia di plastica a decomporsi e qual è la percentuale di tartarughe di mare che ha ingerito la plastica (cifre spaventose, ovviamente).
Il tema della sostenibilità, come dimostrano anche i contenuti di questi numeri di b2B beautyToBusiness e Hc Home Care, è ormai un leit motiv e diventa sempre più di rilievo per produttori, consumatori e insegne. Per fortuna. I segnali che ci dimostrano quanto il nostro Pianeta sia in pericolo sono tanti. Tempo fa, per dirne una inquietante, la radio spiegava che il Buco dell’Ozono ha superato le dimensioni dell’Antartide. Ma sono anni che circolano servizi, documentari e film con scenari apocalittici. E non è certo questo il mondo che vorrei lasciare ai miei figli.
Eppure, in tanti se ne fregano. Anche se basterebbero piccoli gesti quotidiani. “Ogni cosa che facciamo è come una goccia nell’oceano, ma se non la facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”, diceva Madre Teresa di Calcutta. Io ci credo. E voi?

Irene Galimberti