Roma – L’Iva sugli assorbenti femminili passa dal 22 al 10%. A darne conferma, nella tarda serata di ieri, il comunicato finale di Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei Ministri. Da tempo diversi partiti e associazioni spingevano per la riduzione dell’imposta, ora inserita nel Documento programmatico di bilancio, che la renderebbe effettiva con la Manovra del 2022. Sul piano pratico, calcolando una spesa media annua di circa 126 euro a testa, di cui quasi 23 euro solo di Iva, il risparmio medio per ogni donna si aggirerebbe intorno ai 10 euro l’anno. Sebbene la richiesta riguardasse una riduzione dell’Iva al 4%, la notizia è stata comunque accolta positivamente. La percentuale di tasse pagate su questo genere di prodotti in Italia resta comunque tra le più alte d’Europa: in Regno Unito l’Iva è al 5%, in Francia al 5,5%, in Germania è recentemente scesa dal 19 al 7%. Due anni fa, poco prima dell’inizio della pandemia, il governo giallorosso tentò di proporre il taglio dell’Iva al 5%, tuttavia alla fine la manovra riguardò solo gli assorbenti compostabili e degradabili.