Londra (Uk) – Nell’ultima linea guida (visit guidance) divulgata dal governo inglese lo scorso 6 ottobre (versione 11.0) vengono introdotti, tra gli ‘standard visitors’ – che non necessitano di visto – anche “i lavoratori che si recano nel Regno Unito per servizi relativi al post-vendita, anche qualora gli stessi lavoratori appartengano a una società diversa da quella che ha stipulato il contratto di vendita del macchinario o del servizio”, riporta una nota dell’Ice Agenzia. In particolare, il riferimento è “all’installazione o manutenzione di macchine, attrezzature, software o hardware”, a patto che questo accordo risultasse chiaro nel contratto stipulato, direttamente o tramite una società terza. Prosegue la nota: “Le autorità di frontiera britanniche si aspettano che i lavoratori in entrata stiano in Uk per una durata inferiore a un mese al fine di portare a termine il lavoro richiesto. Qualora dovessero necessitare di più tempo, sarà effettuata un’indagine più approfondita. Per periodi superiori a 90 giorni, le autorità di frontiera chiederanno ulteriori ragguagli sulla veridicità’ dell’operato e sulla effettiva posizione contrattuale dei lavoratori nel paese di provenienza”.