Londra (Uk) – Solo poche settimane fa il Paese festeggiava il ‘freedom day’, l’annullamento di qualsiasi limitazione agli spostamenti e alla socialità. Oggi, a giudicare dalle notizie che giungono da Oltremanica, c’è poco da festeggiare. Le difficoltà commerciali causate dalla Brexit fanno da sfondo a una serie di complicazioni che, per i supermercati, si traducono in scaffali deserti e logistica in panne.
Il problema più grave, al momento, sembrerebbe infatti la mancanza di camionisti. 100mila in meno rispetto al pre-Covid secondo la Road Haulage Association (Rha), l’associazione degli autotrasporti inglesi. Molti, prevalentemente cittadini dell’Est europeo, avrebbero infatti preferito spostarsi in altri paesi a causa della Brexit. E la situazione è diventata così grave che il governo ha annunciato di essere pronto a spiegare l’esercito – 2mila gli autisti del Royal Logistics Corps, secondo il Corriere – per trasportare le merci.
A quella logistica si aggiunge un’altra, e non meno grave, crisi: quella sanitaria. Centinaia di migliaia di cittadini, tramite l’app di tracciamento, sarebbero infatti stati invitati all’autoisolamento per 10 giorni perché entrati in contatto con un caso positivo. Un fenomeno così massiccio da essersi già guadagnato l’appellativo di ‘pingdemic’, unione di ‘ping’, dal suono del messaggio di avviso che arriva sul telefono, e ‘pandemic’, pandemia.