Crai continua a crescere. E nel 2020 mette a segno un +20% a parità di rete. L’importanza della Mdd. E il ruolo sociale dei punti vendita. Intervista a Marco Bordoli, amministratore delegato della catena.

Di Angelo Frigerio

2.800 punti vendita dislocati in tutta Italia. Un fatturato globale alle casse pari a 6 miliardi di euro. E un’impennata delle vendite online (+900%). Sono cifre importanti quelle raggiunte nel 2020 da Crai. Che, oltre a presidiare il canale alimentare, è specializzata nella distribuzione di prodotti drug e toiletries. E fa del negozio di prossimità il suo punto di forza. Ne parliamo con Marco Bordoli, amministratore delegato della catena.

Crai: un bilancio dell’ultimo anno e mezzo.
Nel 2021 abbiamo registrato un incremento a doppia cifra. Il 2020 è stato un anno fuori dal normale, soprattutto per quanto riguarda i canali di prossimità e ultraprossimità. Rispetto al 2019 abbiamo riscontrato una crescita del +20% a parità di rete e un +30% a rete intera. Per quanto riguarda i drugstore, invece, registriamo un +2,6% rispetto al 2020. Mentre nell’anno della pandemia abbiamo messo a segno un +5% rispetto al 2019. Per quest’anno, invece, puntiamo a crescere del 20% nel segmento dei drug.

Molti consumatori si sono trovati, causa pandemia, a fare la spesa nei vostri negozi di vicinato. E, una volta terminata la crisi, hanno deciso di ritornare. Come mai?
Gran parte dei clienti sono rimasti colpiti dagli elementi commerciali di valore trovati nei nostri punti vendita. Penso, ad esempio, all’offerta di freschi e freschissimi. Ma anche all’ampia gamma di prodotti a marchio, testati di frequente dai nuovi consumatori. Se sulle referenze vedono scritto Crai, si fidano. Il cliente monolitico non esiste più. I consumatori di oggi sono molto selettivi e non fanno la spesa in un solo supermercato. Capita spesso che, una volta entrati nei nostri store, acquistino solo determinate categorie merceologiche. Per noi rimane comunque un grande risultato, perché vuol dire che ci danno fiducia.

Durante la pandemia i negozi di prossimità hanno avuto una funzione sociale. Soprattutto per gli anziani, che qui hanno trovato qualcuno con cui socializzare…
Concordo. Noi, tra l’altro, abbiamo lanciato un’iniziativa chiamata ‘Storie a chilometro vero’. L’obiettivo è raccontare il modo in cui i negozi di prossimità hanno affrontato la crisi sanitaria, spesso servendosi di metodi ‘artigianali’. Sono storie veramente belle, raccontate in video di pochi minuti e ambientate perlopiù in provincia. Uno dei temi affrontati è quello del servizio. Durante il lockdown molti negozi hanno ripreso a fare consegne a domicilio. I clienti, spesso anziani, ordinavano i prodotti direttamente al telefono. Confermo, avevamo e abbiamo anche una funzione sociale. Amazon un servizio del genere non lo fa…

Quanto vale la marca del distributore?
Nel settore food la marca privata vale il 17% del totale. Nel canale drug pesa il 14,8%.

Hanno performato meglio i prodotti premium o il primo prezzo?
Per quanto riguarda il primo prezzo, al momento abbiamo un’offerta molto debole. L’andamento si è dimostrato positivo per il mainstream, mentre la linea premium ha riscontrato più criticità. Tuttavia, quella lanciata lo scorso anno, con un assortimento diverso dal precedente, sta performando bene.

Come sono andate, invece, le vendite online?
Il nostro e-commerce era già strutturato, quindi la pandemia non ci ha colti impreparati. Anzi. Siamo partiti con una marcia in più rispetto ad alcuni competitor e infatti abbiamo registrato una crescita del 900%. Senza dubbio, le vendite online ci hanno fatto capire che si tratta di un canale fondamentale, compatibile con il negozio fisico di prossimità. Il nostro, infatti, è un e-commerce di prossimità, perché ogni consumatore sa da quale punto vendita proviene la sua spesa. Al momento sono circa 200 gli store che garantiscono questo servizio.

Come vede Crai in futuro?
Lavoreremo su diversi aspetti che riguardano i nostri format. Ci aspetta un percorso di evoluzione e modernizzazione.

 

L’intervista completa verrà pubblicata sul prossimo numero, in uscita a settembre.