Washington (Usa) – Non si sono fatte attendere le reazioni allo studio pubblicato dalla rivista statunitense Environmental Science and Technology Letters (leggi qui). Che ha rilevato alti livelli di fluoro (indicatore della presenza di Pfas) in grand parte dei 231 prodotti cosmetici analizzati. A prendere la parola il Personal care products council (Pcpc), associazione di categoria dei produttori del cura persona negli Usa. Che ha ribadito la sicurezza dei prodotti e spiegato la questione dell’assenza in etichetta.

“Le sostanze per- e poli- fluoroalchiliche (Pfas) sono un gruppo eterogeneo di elementi chimici con oltre 6mila ingredienti e composti chimici molto diversi. Non è appropriato presumere che ogni particella di fluoro abbia lo stesso profilo di sicurezza”, specifica l’Associazione. “Il Pcpc, in collaborazione con l’Environmental Working Group, ha sostenuto il divieto dell’uso di alcuni Pfas per la realizzazione dei cosmetici (banditi dal Toxic Free Cosmetics Act approvato in California lo scorso anno). Le nostre aziende associate prendono molto seriamente la propria responsabilità per la sicurezza dei prodotti e la fiducia che le famiglie ripongono in loro. La scienza e la sicurezza sono alla base di tutto ciò che facciamo”.

Il Pcpc ritiene che la presenza di fluoro rilevata nello studio potrebbe dipendere da tracce di materiali naturalmente presenti nell’ambiente oppure essere risultate del processo di fabbricazione. “Dal momento che le tracce non vengono aggiunte intenzionalmente ai prodotti, non è necessario che siano elencate sull’etichetta”, spiega ancora l’Associazione di categoria.

“La Fda (Food and drug administration, ndr) riconosce la loro possibile presenza e offre indicazioni sui livelli consentiti”. E aggiunge: “Tutti i prodotti cosmetici e i loro ingredienti sono soggetti allo stesso requisito di sicurezza ai sensi della legge Fd&c (Federal food, drug, and Cosmetic Act, ndr). Devono essere dimostrati sicuri per i consumatori prima di essere commercializzati. Inoltre, l’etichettatura di tali prodotti deve essere veritiera e non fuorviante”.