Roma – Novità non solo per Pozzilli, lo stabilimento Unilever in provincia di Isernia per cui è stata prevista una conversione (leggi qui). Da quanto si apprende in una lettera di Unilever Italia Manufacturing, datata 24 maggio, la nuova strategia della multinazionale coinvolgerebbe tutti gli stabilimenti produttivi (leggi qui). Oltre a Pozzilli (Is), quindi, anche Casalpusterlengo (Lodi, detergenti liquidi) e Caivano (Napoli, gelati e semilavorati). “Per poter operare in maniera performante […], l’Azienda deve investire in maniera proattiva su soluzioni che possano permettere la trasformazione della produzione industriale secondo l’approccio Future of Work”.
In particolare, spiega la multinazionale: “la strategia si fonda su tre aree di interesse: agilità verso un mercato che cambia; rimodellare gli asset e il modello di costo; proteggere le persone e l’ecosistema del pianeta”. Per perseguire tali obiettivi, Unilever investirà su: persone ‘Future fit’; trasformazione digitale (digital factory); partnership, rafforzando collaborazioni interne ed esterne per creare valore in una Supply Chain end-to-end. Per attuare tale “processo di trasformazione dei siti produttivi, si ritiene che il Contratto di Espansione sia lo strumento utile e idoneo da applicare”. Infatti, sostituendo i contratti di solidarietà espansiva, intende favorire le riconversioni aziendali e ristrutturazioni degli organici. Durante il tavolo con il ministero del Lavoro e le rappresentanze sindacali, in programma l’8 giugno alle ore 10.30, si terrà dunque l’esame congiunto per la sottoscrizione del contratto di espansione, ai sensi dell’art. 24 del Decreto n.148/2015.
Nel dettaglio, Unilever Italia Manufacturing comunica l’intenzione di: “procedere ad assumere a tempo indeterminato – anche con contratto di apprendistato professionalizzante – nuovi lavoratori aventi profili professionali in linea con il piano di trasformazione dell’azienda; realizzare programmi di formazione e riqualificazione supportati da specifici piani formativi per l’acquisizione delle competente necessarie; implementare un programma di uscite anticipate per i lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi entro il 30 novembre 2021 da conseguimento del diritto alla pensione, di vecchiaia o anticipata ai sensi del comma 5-bis del richiamato articolo 41”.