Minsk (Bielorussia) – Elezioni politiche contestate, disordine sociale e un evento sportivo annullato. Il risultato è stato il bando dal mercato bielorusso di tre importanti società tedesche. Tra cui Beiersdorf, proprietaria di Nivea, oltre a Skoda Auto e Liqui Moly. I cui prodotti non potranno essere importati e venduti nel Paese. La Bielorussia, infatti, protesta dallo scorso agosto contro il Governo. Le elezioni hanno visto il presidente Alexander Lukashenko rivendicare il suo sesto mandato. Mentre la rivale Sviatlana Tsikhanouskaya, che avrebbe in realtà catalizzato la maggioranza dei voti, è fuggita nella vicina Lituania. Di contro, Ue, Usa e Regno Unito hanno imposto sanzioni a Minsk per aver violato i diritti umani.

Perché Nivea? Il brand, tra gli sponsor ufficiali per il prossimo campionato mondiale di hockey su ghiaccio 2021, aveva minacciato di annullare la partnership se il governo bielorusso avesse ospitato il torneo nella capitale Minsk (come inizialmente previsto in co-hosting con la Lettonia). Il 18 gennaio 2021, la Federazione internazionale di hockey su ghiaccio (Iihf) aveva in effetti sollevato Minsk dall’ospitare il torneo. Ufficialmente a causa di “problemi di sicurezza e protezione”.

Inoltre, la scorsa settimana il Consiglio europeo ha deciso di prolungare fino al 28 febbraio 2022 le misure restrittive contro i funzionari di alto livello responsabili della repressione violenta e dell’intimidazione di manifestanti pacifici, membri dell’opposizione e giornalisti in Bielorussia. Nel frattempo, il viceministro bielorusso della sanità, Alexander Tarasenko, ha firmato un accordo per un divieto temporaneo sui prodotti Nivea “a causa della non conformità della data di scadenza e del mancato controllo della produzione da parte delle entità aziendali sui cosmetici venduti”. Voci prontamente smentite da un portavoce di Beiersdorf.