Londra (Inghilterra) – Da un valore complessivo di oltre 123 miliardi di dollari (102 miliardi di euro) nel 2019, ai 118,8 miliardi di dollari (quasi 99 miliardi di euro) del 2020. Per un calo del 3,5%. Sono le performance del mercato cosmetico in Europa, tracciate da Euromonitor International. La pandemia ha colpito duramente molti degli stati membri, penalizzando i consumi. Secondo le previsioni della società di ricerca, gli strascichi negativi perdureranno più a lungo del previsto.

Quella del 2021 sarà dunque una lenta ripresa. Con il mercato dei cosmetici nel Vecchio Continente che potrebbe raggiungere un valore di poco superiore ai 119 miliardi di dollari (meno di 99 miliardi di dollari). In crescita del +0,1% rispetto al 2020, ma in calo del 3,3% sul 2019. Nemmeno il prossimo anno, probabilmente, si ritornerà ai numeri pre Covid. Con gli analisti di Euromonitor che stimano un fatturato 2022 pari a 120,2 miliardi di dollari (quasi 100 miliardi di euro), il 2,3% in meno rispetto al 2019.

Il mass beauty ha retto meglio di altri. Registrando, dopo lo scoppio della pandemia, un calo moderato del -0,5% rispetto al 2019. E nel 2021 raggiungerà i 69,7 miliardi di dollari (quasi 58 miliardi di euro), in crescita dello 0,3% rispetto al 2020. Il segmento premium ha invece subito in maniera più pesante l’impatto del Covid. Euromonitor, infatti, stima che il comparto raggiungerà i 30,4 miliardi di dollari (quasi 25,3 miliardi di euro), mentre ne valeva 34 (quasi 28,3 miliardi di euro) del 2019 (-12,2%). Quanto alle categorie più performanti, lo skincare reagisce meglio di altri. E nel 2022 dovrebbe tornare in linea con i valori del 2019, superando i 27,5 miliardi di dollari (quasi 22,9 miliardi di euro).

L’Europa Occidentale genera circa l’80% del fatturato annuo complessivo. Per quanto riguarda il 2020, al primo posto si colloca la Germania con 19,3 miliardi di dollari a fine 2020. Segue il Regno Unito che, a seguito della Brexit, ha subito un ridimensionamento. Poi la Francia (14,4 miliardi di dollari, quasi 12 in euro), e l’Italia (11,3 miliardi di dollari, 9,4 in euro) in calo del 12,8% rispetto al 2019.