Milano – All’interno di un webinar dedicato, il Centro studi di Cosmetica Italia ha oggi approfondito le dinamiche di mercato per il beauty italiano. Il responsabile, Gian Andrea Positano, ha sottolineato che, in Europa, la percentuale di make up prodotto da aziende italiane è del 67%. Il 55% a livello mondiale.

E proprio il trucco è stata la categoria merceologica più penalizzata, con un -31,8% per l’export. Mentre a calare maggiormente in Italia sono i consumi di rossetti e lucidalabbra (-35,8%); fondotinta e creme colorate (-29%); correttori guance, fard e terre (-28,7%). Anche se l’andamento negativo è stato trasversale, alcune famiglie di prodotto sono state indispensabili durante la pandemia: igiene corpo (+6,3%), cura capelli (+3,9%) e igiene orale (+1,4%). In particolare, gli andamenti più significativi in termini di crescita sono emersi tra saponi liquidi (+35%), coloranti e spume coloranti per capelli (+30,4%) e prodotti depilatori (+5,3%). Quanto ai canali, solo l’e-commerce (divenuto quarto canale per il comparto) segna un più: +42%. Tiene il mass market con altri canali, con un -3,8% dovuto soprattutto al -22% dei monomarca. Mentre iper e super sono stabili (-0,3%), così come gli specializzati e drugstore (-0,5%). a soffrire di più, chiaramente, l’estetica (-30,5%).

In termini di previsioni per il 2021, Gian Andrea Positano commenta: “Al momento possiamo ipotizzare due differenti curve di andamento: una ottimistica e una pessimistica, legate all’evoluzione della pandemia. Lo scenario più ottimistico propone una crescita di quasi nove punti percentuali, mentre lo scenario più pessimistico evidenzia una più rallentata crescita di poco superiore ai cinque punti percentuali”. L’indagine flash sul sell-in nei primi tre mesi 2021 conferma poi una evidente ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Anche se i livelli di crescita fanno supporre un ritorno ai valori pre-crisi non prima del 2022”.