Milano – Non solo materie plastiche solide. Ma anche polimeri in forma liquida, semisolida e solubile; oltre a conservanti e contaminanti. E’ quanto rintracciato all’interno di alcuni cosmetici. A renderlo noto sono i risultati di ricerche diffuse anche online, tra cui emergono, ad esempio, il rapporto ‘Il trucco c’è ma non si vede’ di Greenpeace e lo studio sui mascara condotto dalla rivista tedesca Öko-Test.
In particolare, il primo ha analizzato (esaminando le liste degli ingredienti e tramite indagini di laboratorio) la presenza di microplastiche in rossetti, lucidalabbra, mascara, cipria e fondotinta di 11 aziende. Prodotti che non rientrano nel divieto d’uso di microplastiche in vigore nel nostro Paese dal 2020. Secondo Greenpeace, il 79% dei 672 prodotti verificati online contiene materie plastiche (di cui il 38% classificabili come microplastiche). La maggiore presenza è stata rilevata nei mascara (90% dei prodotti), seguita da rossetti e lucidalabbra (85%) e fondotinta (74%). Le analisi di laboratorio su 14 prodotti hanno evidenziato la presenza di particelle inferiori ai 5 mm di polietilene in 6 referenze, polimetilmetacrilato (2 prodotti), poliammide (2) e polietilene tereftalato (1).
Öko-Test ha invece messo a confronto 18 mascara di brand noti. Arrivando a giudicarne solo 6 come ‘molto buoni’. In tutti gli altri sono stati rilevati contaminanti. In 2 di questi è stato travato arsenico altamente tossico.