Milano – Si è appena conclusa la presentazione online dell’indagine congiunturale di Cosmetica Italia. Ad aprire i lavori il presidente dell’Associazione nazionale delle industrie beauty, Renato Ancorotti. “Il comparto è stato fortemente penalizzato dalla pandemia, dal lockdown e dal freno dell’export”. Tanto che il fatturato globale del settore, secondo i dati preconsuntivi, si è fermato a 10,472 miliardi di euro. Facendo segnare un -12,8% in meno rispetto al 2019.

Ma il presidente, a capo di un’industria da sempre reattiva e resiliente, pone l’accento sugli aspetti positivi. Intanto le aziende associate a Cosmetica Italia sono aumentate fino a 594, un dato che registra sia le numerose new entry sia le poche aziende che, colpite dalla crisi, hanno purtroppo chiuso i battenti. In seconda battuta, Ancorotti evidenzia come il settore si mantenga di gran lunga al di sopra della media per quel che riguarda gli investimenti in ricerca e sviluppo. “Nonostante le difficoltà del periodo, la nostra industria continua a investire in media il 6% del fatturato in R&D. Un dato che è addirittura il doppio del manifatturiero italiano, fermo al 3%”.

Il comparto dimostra ottimismo anche per quel che riguarda la ripresa: “Ben l’82,9% delle aziende ritiene che sia già in corso (46,1%), o che avverrà entro la seconda metà dell’anno (36,8%)”. Per il 14,5% dei rispondenti si tornerà a un equilibrio nel 2022, mentre solo il 2,6% ritiene che non si tornerà mai indietro. Le proiezioni per la fine del 2021, poi, parlano di performance in crescita del 6,1% su base annua.

Quanto ai canali distributivi, solo l’e-commerce ha registrato trend in aumento, spinto dalle necessità del momento. Infine, commentando l’analisi di punti di forza e ostacoli per le imprese della cosmetica, Ancorotti si sofferma sulla ‘minaccia’ costituita dalla situazione economico-politica del Paese: “Una costante, purtroppo, da almeno 40 anni”.