Milano – Cresce l’attenzione per le referenze naturali, biologiche e sostenibili. Perdono importanza i claim antiage. A rilevare questa tendenza è Gian Andrea Positano, del Centro Studi di Cosmetica Italia. Che ha presentato oggi online i dati dell’analisi ‘Il cosmetico a connotazione naturale e sostenibile: i nuovi perimetri di classificazione e i dati di sell in’. Prima di registrare i dati del segmento, l’Associazione, in mancanza di una definizione univoca di questi concetti, ha creato due aree di appartenenza con le proprie caratteristiche.

In base a questa classificazione si è rilevato che questa tipologia di prodotti ha raggiunto un valore pari a 1,654 miliardi di euro. Con una maggiore incidenza delle referenze sostenibili/green (876 milioni), rispetto a quelle naturali/biologiche (778 milioni). Secondo l’indagine, il 44,7% di questi cosmetici finisce sugli scaffali del mass market; il 18,7% nei saloni professionali di acconciatura ed estetica e l’11,2% nelle profumerie. Infine, la categoria merceologica più rilevante, in questo segmento, è quella dei prodotti per capelli e cuoio capelluto (33,1% del fatturato natural e green), seguiti da skin care (30,6%) e make up (23,2%).