Parigi (Francia) – Nel 2020 le esportazioni di cosmetici francesi hanno registrato un calo dell’11,8% rispetto al 2019. Raggiungendo un valore di 15,7 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati della Fédération des Entreprises de la Beauté (Febea). Un calo che per questo comparto, in Francia, non si verificava dal 2009. L’export verso la Cina è aumentato del 20,7% (ma sempre in calo rispetto al +48% registrato l’anno precedente). Così il gigante asiatico “è diventato il primo buyer per l’industria cosmetica francese, seguito da Germania e Usa”, fa sapere l’Associazione. Dimostrando particolare interesse per i rossetti, i prodotti per lo skin care e i trucchi per il viso. Anche i saponi francesi hanno riscosso successo, con un aumento delle vendite nel mondo pari all’11,3% in valore rispetto al 2019. Al contrario, le esportazioni di profumi e eau de toilette francesi sono diminuite, rispettivamente del 16% e del 27,9%. “Soprattutto per il numero ridotto di lanci, ma anche a causa dello stop al travel retail”, si legge in una nota dell’Ente. Eppure, “nonostante il contesto problematico”, sottolinea Patrick O’Quin, presidente di Febea, “a oggi i cosmetici francesi detengono una quota di mercato pari al 24% a livello mondiale. Il made in France continua a essere di fondamentale importanza per il settore e per la nostra economia”.