Cagliari – L’Università degli Studi di Cagliari guida il progetto Bestmedgrape. Che intende utilizzare tutto ciò che si ottiene dalla raccolta dell’uva per la produzione di prodotti cosmeceutici e nutraceutici nanoformulati.

L’iniziativa, avviata a settembre 2019, proseguirà fino all’agosto 2022, per un costo complessivo di 3,3 milioni di euro. Di cui 2,6 milioni finanziati dall’Ue e il restante 20% dai paesi coinvolti: Italia, Francia, Tunisia, Libano e Giordania. Attraverso le nanotecnologie è infatti possibile estrarre le componenti funzionali da scarti o vinacce (gambi, bucce e semi d’uva). Che sono ricchi di polifenoli capaci di proteggere l’organismo dallo stress ossidativo grazie alle loro proprietà antitumorali, antinfiammatorie, antinfettive e antimicrobiche. E sono quindi trasformati in bio-attivi per realizzare integratori alimentari e cosmetici.

In questo modo si supporta la creazione di start up che, collaborando con le aziende vitivinicole, ne salvano gli scarti, ripulendo al contempo i terreni da sostanze potenzialmente nocive per i nuovi raccolti.