Helsinki (Finlandia) – Al parere del Comitato per la valutazione dei rischi (Rac), rilasciato a giugno, si aggiunge la conferma da parte del Comitato per l’analisi socioeconomica (Seac) dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa). Anche questa, infatti, ha rilasciato parere favorevole al divieto di utilizzare microplastiche aggiunte a prodotti quali cosmetici, detergenti e detersivi, fertilizzanti, fitosanitari e rivestimenti di semi. Mentre per vernici e inchiostri sarebbe sufficiente un monitoraggio e l’indicazione, da parte dei fornitori, di precise istruzioni per minimizzare i rilasci residui. Il divieto, recentemente rinviato per consentire ai produttori di adeguare le formulazioni, dovrebbe entrare in vigore nel 2028, nell’ambito del regolamento Reach, trascorso un periodo di sei anni dall’approvazione delle disposizioni (nel 2022). Questa misura eviterebbe che 500mila tonnellate di microplastiche vengano disperse in ambiente nei prossimi 20 anni, con oneri tra 10,8 e 19,1 miliardi di euro, in funzione di come verranno affrontati i rischi ambientali, riformulati i prodotti e sostituite le microplastiche con materiali alternativi. La proposta di restrizione verrà ora sottoposta alla Commissione europea per essere approvata dagli Stati membri presenti nel comitato Reach ed esaminata dal Consiglio e dal Parlamento europeo.