Parigi (Francia) – Nonostante le difficoltà portate dal lockdown, L’Oreal registra performance regolari. Il colosso del beauty ha concluso il primo semestre del 2020 con un calo di fatturato dell’11,7% con i ricavi che hanno di poco superato quota 13 miliardi di euro (con una flessione che, nel secondo trimestre, si è accentuata: -19,4%). L’utile operativo è sceso del 18,4% circa. Altri indicatori, invece, hanno saputo resistere meglio all’onda d’urto del Coronavirus: “Il Gruppo è stato in grado di portare risultati che dimostrano una resistenza solida: la profittabilità al 18%, vicina al livello annuale del 2019; un calo ridotto degli utili per azione e, soprattutto, un conto delle perdite e dei profitti che è stato salvaguardato molto bene, con un margine lordo elevato, costi più bassi e investimenti in ricerca e driver di business”, ha dichiarato il Ceo, Jean Paul Agon. In termini di mercati, le performance migliori si sono concentrate in Cina: nel secondo trimestre il mercato è ripartito e dal mese di maggio sono tornate a crescere anche le vendite nei negozi fisici (+30% nei ricavi) e quelle nel digitale, con l’e-commerce che ha registrato un incremento del 64,6%. La consapevolezza che la crisi sanitaria mondiale non sia ancora finita non mette freno ai piani di L’Oréal: “Nella seconda metà dell’anno intraprenderemo un piano aggressivo di lanci di nuovi prodotti e per stimolare, in collaborazione con i nostri partner retail, il ritorno al consumo dei prodotti beauty. Siamo determinati a performare meglio del mercato, ritrovare la strada della crescita se le condizioni sanitarie lo permetteranno e chiudere l’anno con una profittabilità solida”, ha concluso Agon.