“Un’industria che fa bene al paese”: non smette di ripeterlo il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti. Si parla di un settore che, nel nostro Paese, vale quasi 12 miliardi di euro, ben 33 miliardi se si considera l’intera filiera con i suoi 400mila addetti. Il secondo comparto manifatturiero italiano per Ebitda, dopo quello farmaceutico (studio Intesa Sanpaolo). Un’industria che, anche in una situazione difficile come quella trascorsa, con la pandemia di Coronavirus e il lockdown, ha saputo reagire, dimostrando di essere reattiva e flessibile. Le società della bellezza stanno rivedendo il proprio modello di business, valutando come modificare la provenienza e le modalità di approvvigionamento delle materie prime, stanno riformulando i prodotti, rendendo sempre più sicura la produzione, tutelando i dipendenti, rimodulando le strategie distributive e studiando nuove forme di comunicazione al consumatore finale. Senza dimenticare di intercettare i trend del futuro. Di tutti questi temi e di altro si è parlato, con alcune aziende del settore, durante la tavola rotonda online ‘Il futuro del beauty’, organizzata da Tespi Mediagroup e visibile sul nostro canale YouTube.

“La cosmesi merita più attenzione e una più costante valorizzazione della sua reputation, perché l’Italia non è solo moda e food”, ha ribadito durante l’evento il presidente di Cosmetica Italia. Che in un recente videomessaggio ha sottolineato il ruolo essenziale dei prodotti per l’igiene nel contenimento dell’epidemia. “Abbiamo dimostrato di essere un settore solidale, capace di produzioni straordinarie, riconversioni record, donazioni a ospedali e case di riposo. Di fronte a una situazione senza precedenti abbiamo agito da veri capitani coraggiosi”. Renato Ancorotti ha poi concluso: “Al Governo chiedo di combattere fianco a fianco con le aziende”. Il riferimento va alle richieste che l’Associazione ha portato in Senato, il 16 giugno, all’audizione della Commissione industria, commercio e turismo. “Riteniamo prioritario che nelle politiche di contrasto alla crisi si eviti la perdita di competitività. Per questo abbiamo chiesto la riduzione dell’Iva sui prodotti essenziali di igiene personale, un sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane, politiche per attrarre investimenti esteri e l’abolizione della plastic tax con politiche di efficientamento e ottimizzazione ambientale”. Il presidente si è dichiarato fiducioso nel fatto che le Istituzioni accolgano queste istanze, così come è certo che nel post emergenza la cosmesi dimostrerà “di essere un comparto strategico per un nuovo Rinascimento italiano”.

Irene Galimberti